Balloons intervista Pino Creanza

Il ” blog delle comic strip”  Balloons mi ha dedicato un ampio post per inaugurare il gemellaggio tra Balloons e sillytragedies…

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Pino Creanza è un ingegnere elettronico. Disegna strip. Niente di strano in realtà, con una bella TAC approfondita verrebbero in risalto le figure del menestrello e del narratore che in lui convivono pacifiche. Grande lettore sin da piccolo – i suoi occhialetti da presbite lo spingevano ad attività intellettuali – ama la scrittura. Basta leggere qualche passo dei suoi racconti per ragazzi o di viaggio per intuire la buona confidenza. Tale da poi portarlo ad andare oltre e manipolare il linguaggio nelle sue strip.
Creanza è pugliese, nato ad Altamura, nella Murgia barese, terra a cui è molto legato. Vi ha ambientato uno dei suoi libri illustrati, Michelino e il tesoro dei briganti, costruendo poi un blog derivato dal racconto in funzione didattica. È un creativo “multitasking”, passa dall’elegante scrittura alle illustrazioni raffinate e ai fumetti minimalisti e surreali.

Prof Knox è la striscia con cui ha esordito agli inizi degli anni ’90 su Frigidaire, splendida fucina di talenti e fumetto alternativo. Il protagonista è uno “sciensiato”, uno dei migliori cervelli dell’era moderna. Parla uno strano italiano, dialoga con altri luminari da tutto il mondo e con la ferraglia informatica animata che lo circonda.
Dopo essere scomparsi per un po’, il Prof Knox e il suo autore sono riapparsi in internet con una personalissima “Funzine” web chiamata “Silly Tragedies” (riprende il nome della sezione di Frigidaire dove aveva esordito assieme ad altri sciamannati della nuova onda del fumetto italiano). Ora una nuova striscia viene pubblicata ogni sabato con alcune righe di commento e introduzione (le tavole sono anche inviate per e-mail ad una lista di amici-lettori).

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Di recente Creanza è tornato anche nella carta stampata, su Xl de La Repubblica, arruolato nel gruppo di disegnatori pazzi IUK, International Urban Culture (Tuono Pettinato, Maicol, Massimo Giacon e altri, spesso non molto compresi in questa iniziativa neopop). Sulle pagine di XL ha riportato alla luce una sua serie, Tom e Ponsi, una coppia di buffi adolescenti. Di questa e dei due topi squinternati Gino e Sberla mostreremo qualcosa in un prossimo post.
Data la facilita di scrittura e la divertente comunicativa di Pino Creanza, abbiamo scelto di farci raccontare meglio Prof Knox e un po’ delle sue esperienze direttamente dalle sue parole con un’intervista. Al termine, come buona usanza, il dolce: una lieta annunciazione per i lettori di Balloons.

LEGGI L’INTERVISTA CON PINO CREANZA….

Da dove salta fuori il Prof Knox?

Il *Prof Knox* nasce agli inizi degli anni ’90. All’epoca frequentavo un corso di fumetto tenuto da Sebastiano Vilella e Giuseppe Palumbo e si era creata l’opportunità di realizzare un inserto fisso su *Frigidaire* con nostri fumetti. Dovevo dunque creare un mio personaggio e l’idea che ho avuto è stata quella di pescare nel mondo del mio lavoro: sono ingegnere elettronico e per vie traverse ho sempre bazzicato il mondo della scienza, con le sue ingenue certezze e curiose assurdità. Mi è dunque apparso questo scienziatino con la testa a cocomero ed è stato subito amore.

(due tavole d’epoca di Knox)

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Knox parla una strano idioma, quasi un grammelot da scienziato folle, solo che è molto comprensibile, oltre che esilarante. A volte sembra quello di uno squinternato dottore germanico che storpia l’italiano. Che lingua è?

Troppo geniale per assimilarsi alla normalità dei comuni mortali, Knox infilza uno strafalcione dopo l’altro; la sua furia creativa va di pari passo con la dissoluzione della logica convenzionale e delle consuetudini lessicali consolidate. Il linguaggio di Knox è una versione /ottimizzata/ dell’italiano corrente, con robuste iniezioni di dialetto barese, lingua notoriamente tra le più adatte a trattare le complessità teoretiche della scienza moderna. Eliminando le doppie consonanti e gli apostrofi, privilegiando la consonanza alle declinazioni, la fonetica alla grammatica, Knox ha raggiunto vette espressive sin qui inesplorate e credo che con il tempo le sue innovazioni si faranno strada anche tra la gente comune.

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Il professore ha come personaggi spalla un po’ di hardware ciarlante.

Knox non è solo: il fedele *Compiuter* lo accompagna sin dagli esordi, facendo con il suo buon senso digitale da contrappeso ai talvolta eccessivi slanci della fantasia creatrice del Professore. Accanto all’assistente meccanico si sono avvicendati svariati personaggi che non sto qui a menzionare e che rappresentano la crema della cultura /sientifica/ mondiale. L’ultimo arrivato è *Pulce*, un computer a rotelle amorevolmente costruito dallo stesso Knox, ma questa è già cronaca.

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Mi sembra di capire che dopo l’esperienza degli anni ’90 con Frigidaire, Mondo Mongo, Dinamite, Il Manifesto c’è stata una lunga pausa. Parli di un sonno profondo che ti separava dal mondo dell’editoria. Il ritorno è stato innescato dal ripescaggio sul Magazine XL? Dalle possibilità di ritrovare un pubblico con Internet e la diffusione dei fumetti sul web? E che hai combinato in quegli anni di sonno?

Verso il 1994-95, stanco dei tentativi di pubblicazione andati a vuoto e complice una nuova passione che mi assorbiva buona parte del (poco) tempo libero – cioè le arti marziali tradizionali cinesi (kung fu, tai chi chuan) – ho praticamente mollato i fumetti. Non solo i fumetti, ma anche il disegno, anche se di tanto in tanto ho continuato a scarabocchiare qualcosa, a fotografare e soprattutto a scrivere.
Quello che è successo in seguito è che vicissitudini varie mi hanno spinto, tre o quattro anni fa, a prendere un part-time dal mio lavoro, che mi rende liberi tutti i pomeriggi della settimana. Così ho ripreso a lavorare su progetti precisi, per esempio scrivendo e illustrando un racconto per ragazzi. Il ritorno in pista con i fumetti è tutto merito del web: grazie al mio sito e al blog sillytragedies ho riallacciato i contatti con i vecchi amici fumettari, e così è nata la collaborazione con XL.

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Tra i tuoi debiti formativi inserisci Felix the Cat di Pat Sullivan, Krazy Kat di George Harriman, il Mickey Mouse degli esordi, quello nero con i pantaloncini corti dai grossi bottoni, il Popeye di Elzie Crisler Segar e il Signor Bonaventura di Sergio Tofano. E in effetti Prof Knox, Tom e Ponsi, Gino e Sberla palesemente discendono da quel ramo genealogico. Il laboratorio di Frigidaire esisteva già dal 1980, dieci anni prima del tuo ingresso (a proposito, ora la rivista è risorta ancora una volta come allegato mensile indipendente al quotidiano Liberazione). Come altri periodici della stessa razza, Cannibale, Il Male, aveva un’anima decisamente antagonista, non solo al sistema ma anche all’editoria classica del fumetto. Satira corrosiva e senza tabù. Giornalismo d’assalto e illustrazione a volte dirompente e un po’ violenta. Se pensiamo a fumetti controcorrente come Ranx Xerox, che ci fa un Pino Creanza con le sue tavole garbate e surreali?

Frigidaire aveva il grande merito dell’apertura, era una palestra da cui ci sono passati in tanti… Il Prof Knox piaceva molto a Sparagna e a Scozzari (e infatti ha meritato un’apparizione sul librone edito da Rizzoli), e poi Knox fa rima con Xerox
[NDR: il libro a cui fa riferimento Creanza è edito dalla BUR e raccoglie a cura di Vincenzo Sparagna tutta la storia di Frigidaire e delle riviste sorelle, l’ho ricevuto da poco in regalo e merita davvero la lettura, vedi sotto assieme a una delle copertine “moleste” del periodico e a una delle strisce di Knox riportate].

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È vero che tra le tue passioni e influenze c’è Javier Mariscal? Come racconteresti la scelta nelle strip di quello stile estremamente sintetico? Il tuo è un fumetto minimale e inclassificabile anche sotto l’aspetto dell’umorismo. Non si corre verso la grassa battuta finale, sembri divertirti già prima, nei percorsi e nelle situazioni surreali e bizzarre, nel linguaggio e nei dialoghi dei personaggi.

Mariscal ha probabilmente pescato nello stesso mare in cui ho pescato io. I miei topi sono in debito con i suoi, comunque. Credo che il mio stile “umoristico” sia nato casualmente e necessariamente dalle mie letture, dai miei gusti e dalla forma particolare del mio cervello. Devo dire che quando seguo questo istinto creativo mi sento sempre contento. Ogni volta invece che mi sono dovuto adattare a specifiche esigenze editoriali (essere più “cattivo” e “corrosivo”, oppure più “impegnato” e “politicamente corretto”) ho maturato un grande senso di frustrazione. Da questo punto di vista il web è fantastico.

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Annunciazione: la striscia di Pino Creanza appare davvero originale sulla scena italiana per perdere l’occasione. Dopo aver pescato dal nobile ramo Comix è il momento di chiamare anche un autore proveniente dallo stralunato laboratorio Frigidaire. Abile e arruolato alla causa di Balloons: Prof Knox apparirà qui ogni mercoledì con una nuova tavola. Qualcuno sostiene che i suoi lavori sono estremamente surreali e non di facile presa. Vedremo: siamo convinti che i nostri lettori familiarizzeranno presto con lo sciensiato dalla testa cucurbitacea.
Benvenuto Pino.

1 Commento a “Balloons intervista Pino Creanza”

  1. donato creanza scrive:

    sono carinissimi,buffi i fumetti del PROF KNOX